Ricottura del filo di rame
All’inizio della mia avventura nel mondo dei bonsai non ho mai avuto problemi nel trovare il rame per le legature.
Questo perchè ricevetti l’aiuto da parte di un amico di mio padre, anch’esso interessato ai bonsai. Questo signore recuperava, dalla rottamazione di grossi trasformatori elettrici dismessi, i fili dal diametro 1,5 mm./4 mm., mentre i diametri inferiori li reperiva da artigiani addetti al ripristino degli avvolgimenti dei motori elettrici.
Stiamo parlando del 1990, anni in cui il rame d’importazione giapponese costava come l’oro ed era reperibile solo in pochissimi centri specializzati...
Purtroppo nel 1999 questo caro amico è mancato, lasciandomi come ricordo parecchio rame, ma soprattutto le informazioni utili per una corretta ricottura. Il filo di rame utilizzato dai bonsaisti per le legature deve essere molto malleabile nella fase di avvolgimento e dopo questa fase deve irrigidirsi per mantenere in piega il ramo. Queste caratteristiche si ottengono solo dopo la ricottura.
La ricottura può essere fatta in svariati modi, con cannello da saldatore, forgia e altre fonti di calore capaci di far sì che il filo raggiunga una temperatura variabile da 350° a 600° centigradi. L’estate scorsa andai in visita a dei conoscenti, stavano cucinando e usavano un fornello a gas... osservando la fiamma mi tornò in mente il filo di rame. Ad Ottobre recuperai 3 kg. circa di filo suddiviso in 3 misure 0.8-1,5 e 2 mm, mi feci prestare il fornello (Fig. 1) e cominciai il lavoro.
Facendo inizialmente delle matasse, iniziai a riscaldarle, una matassa alla volta (Fig. 2) ribaltandole su se stesse un paio di volte fino a portarle a temperatura. Il filo deve assumere un colore arancio-giallo (Fig. 3), un colore simile al sole quando tramonta (frase rubata ad un amico). La fase di riscaldamento dura all’incirca 5-7 minuti. A questo punto, una volta tolte dalle fiamme, le matasse vanno fatte raffreddare all’aria sopra una tavoletta di legno (Fig.4), in quanto più si allunga il tempo di raffreddamento, più il filo rimane morbido.
Il risultato è ottimo ed ecco come si presenta il filo dopo il trattamento (Fig. 5). Subito dopo sono sceso in giardino, ho tagliato due rametti dal faggio pendulo e ho fatto la prova di avvolgimento, il risultato?....più che ottimo direi eccellente, molto morbido nell’avvolgimento e rigidità elevata dopo la piega (Fig. 6).
Riassumendo il tutto in poche parole, con il FAI DA TE si possono risparmiare diversi soldini da impiegare in altre spese indispensabili.
Buon lavoro a tutti.