I Tesori del Po

E' una mattina di mezza estate, e i pioppi raccontano al Grande Fiume belle storie,

favole che sembrano vere, storie che sembrano favole. Così iniziava Giovannino Guareschi nel suo romanzo "Peppone e Don Camillo", ed è proprio questa piacevole sensazione che che io provo ogni volta che attraverso i pochi chilometri che mi separano per arrivare sulla sponda sinistra del fiume, tra Pavia e Piacenza.

Un tratto di sponda incorniciata da lunghe file di pioppi, tipici alberi di questo fiume che conosco molto bene per averlo frequentato fin da ragazzo, quando allora ci si poteva ancora balneare senza il rischio di pericolosi inquinanti. Un tratto di riva che, nella bella stagione, con il fiume calmo e tranquillo, scopre bassi fondali che mettono in mostra piccoli tesori, dove l'appassionato come me di suiseki ricerca scrutando con occhio attento tra i ciottolami che l'acqua bassa lascia scoperti portandomi alla memoria antichi ricordi.

Ricordo benissimo che tra noi ragazzi si sceglievano sassi di forma regolare e che scagliavamo sul pelo dell'acqua per ottenere raffinati "rimbalzelli", secondo una tradizione oramai consolidata dai ragazzi più anziani di noi. Giocando a quel gioco con mio fratello, divenni io stesso accorto nel reperire le pietre più piatte e lisce, che sarebbero guizzate con molti salti sull'acqua. Così facendo mi accorgevo degli altri sassi, delle loro forme e dei loro colori, e notavo che altri ragazzi li cercavano e li raccoglievano, quasi fossero gemme preziose. Ciottoli colorati e levigati dal continuo scorrere dell'acqua. ben presto e ancora di più dopo, mi lascia convincere dall'intrinseca bellezza della materia, così suddivisa e frammentata in una miriade di varianti, colori e forme, in infiniti micromondi.

Fu così che scoprii gradualmente l'intrigante fascino e la poesia dei ciottoli, e col tempo imparai a leggere nelle tessiture di ognuno di quei sassi l'opera congiunta delle straordinarie forze che trasformano l'energia in materia e che, in un processo grandioso e dilazionato nel tempo, vengono trasformati in figure e forme che gli appassionati di suiseki conoscono molto bene.
Nonostante sappia poco della cultura orientale, credo invece di riuscire abbastanza a comprendere il significato dei giardini di pietra che i giapponesi "coltivano" all'interno della loro casa come opportunità di elevazione spirituale.

Ricercata forma di montagna, pietra trovata sulla riva del fiume Po nell’estate del 2003

Biseki

Infatti molte pietre che il Grande Fiume mi ha regalato, fanno bella mostra in molti giardini giapponesi che ho realizzato, e non mi stancherò mai di ringraziare questo "Grande Vecchio" con un briciolo di nostalgia per avermi fatto conoscere i suoi tesori e paer avermi fatto passare meravigliosi momenti in gioventù.

< - Suiseki rinvenuti sulle rive del Po - >

In questo articolo sono presentate pietre con e senza daiza, molte raccolte anni fa, altre più recenti, tutte pietre che il Po con il suo scorrere per arrivare al mare ha trascinato depositandole sulla riva come se volesse farmene dono.

La ricerca di pietre sul Po a volte da risultati sorprendenti, queste fanno parte della mia collezione di arenarie

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