I concimi chimici
La concimazione è una pratica estremamente diffusa, se la si guarda sotto il profilo agricolo.
Essa mira all’ottenimento di una maggiore quantità di prodotto, nel nostro caso, invece, interessa solo per migliorare la salute del nostro bonsai.
Questa pratica, purtroppo non è sempre sfruttata al massimo perché non si conosce a fondo l’utilizzo da parte delle piante, perché alcuni la ritengono inutile e perché si passa da un tipo di concime ad un altro con troppa facilità.
Tutti i concimi sono caratterizzati da una sigla chiamata TITOLO (N P K), i tre numeri corrispondenti ai tre macroelementi rappresentano le % di ogni singolo elemento ogni 100kg di prodotto. Se ad esempio acquistiamo un concime con titolo 3-6-5, vorrà dire che se acquistiamo 100 kg di quel concime all’interno troveremo 3 kg di Azoto, 6 kg di Fosforo e 5 kg di Potassio, la restante parte rimanente è rappresentata da minerali e sostanze ammendanti che migliorano la decomposizione stessa del concime.
I concimi si distinguono in due grandi categorie: Chimici o di sintesi, rappresentati da concimi prodotti dall’industria chimica e Concimi Organici derivanti dalle deiezioni e dagli scarti di macellazione degli animali o dagli scarti delle colture agrarie destinate all’alimentazione umana e animale.
La categoria di concimi che trattiamo in questa prima parte sono quelli chimici o di sintesi. Questi, anche chiamati “a pronto effetto”, rilasciano il principio attivo nutritivo poco tempo dopo la sua somministrazione. L’inconveniente di questo tipo tipo di concime è che le piante necessitano di somministrazioni idriche prima dell’applicazione, questo evita accumuli di nutriente intorno ai peli radicali, che potrebbero bruciarli. Inoltre, bisogna attenersi alle dosi consiglia te dai produttori, si consiglia anzi, di sotto dosare le quantità per non incorrere in pericolosi aumenti di concentrazione e di NON eccedere mai.
I concimi inorganici contengono nella loro composizione una buona % di sostanze inerti e solo la restante parte rappresenta l’effettivo nutriente, per questo, si sconsiglia di utilizzarli per lunghi periodi, proprio per l’accumulo di tali inerti (Sali) che indurrebbero carenze nutrizionali. In commercio la loro presenza è preponderante e le loro titolazioni sono praticamente innumerevoli. Fanno parte di questi concimi anche quelli a base di microelementi, più considerati coadiuvanti che veri e propri concimi. Le formulazioni commerciali, sono numerosissime, infatti si possono trovare sotto forma di polvere, bastoncelli, granuli, pellets, micro-granuli ecc. la scelta è in base al loro utilizzo.
Non condivido il loro utilizzo in coltivazione bonsai, dato che questi concimi non hanno le stesse prestazioni che hanno invece i concimi organici, di cui si parlerà prossimamente.
Solitamente sono sempre adottati dai principianti per scarsa conoscenza in materia, e molti degli insuccessi nella gestione ordinaria degli esemplari sono dovuti proprio al loro utilizzo.
I concimi si distinguono in due grandi categorie: Chimici o di sintesi, rappresentati da concimi prodotti dall’industria chimica e Concimi Organici derivanti dalle deiezioni e dagli scarti di macellazione degli animali o dagli scarti delle colture agrarie destinate all’alimentazione umana e animale.
La categoria di concimi che trattiamo in questa prima parte sono quelli chimici o di sintesi. Questi, anche chiamati “a pronto effetto”, rilasciano il principio attivo nutritivo poco tempo dopo la sua somministrazione. L’inconveniente di questo tipo tipo di concime è che le piante necessitano di somministrazioni idriche prima dell’applicazione, questo evita accumuli di nutriente intorno ai peli radicali, che potrebbero bruciarli. Inoltre, bisogna attenersi alle dosi consiglia te dai produttori, si consiglia anzi, di sotto dosare le quantità per non incorrere in pericolosi aumenti di concentrazione e di NON eccedere mai.
I concimi inorganici contengono nella loro composizione una buona % di sostanze inerti e solo la restante parte rappresenta l’effettivo nutriente, per questo, si sconsiglia di utilizzarli per lunghi periodi, proprio per l’accumulo di tali inerti (Sali) che indurrebbero carenze nutrizionali. In commercio la loro presenza è preponderante e le loro titolazioni sono praticamente innumerevoli. Fanno parte di questi concimi anche quelli a base di microelementi, più considerati coadiuvanti che veri e propri concimi. Le formulazioni commerciali, sono numerosissime, infatti si possono trovare sotto forma di polvere, bastoncelli, granuli, pellets, micro-granuli ecc. la scelta è in base al loro utilizzo.
Non condivido il loro utilizzo in coltivazione bonsai, dato che questi concimi non hanno le stesse prestazioni che hanno invece i concimi organici, di cui si parlerà prossimamente.
Solitamente sono sempre adottati dai principianti per scarsa conoscenza in materia, e molti degli insuccessi nella gestione ordinaria degli esemplari sono dovuti proprio al loro utilizzo.