Kokeshi, una tradizione che sfida il futuro
Simbolo ed espressione dell’affascinante cultura giapponese, le kokeshi (こけし) sono bambole tradizionali provenienti dalla regione del Tohoku
una zona molto conosciuta per le sue onsen (terme). La loro origine e perfino l’etimologia risultano incerte infatti, soltanto nel 1939, durante la Kokeshi National Convention (全国こけし大会), è stata ufficialmente accettata la scrittura in hiragana per ovviare alle numerose ipotesi circolanti.
Molto probabilmente, la prima kokeshi risale all’epoca Edo (1600-1868) quando Kijishi, un falegname della prefettura di Miyagi, cominciò a fabbricare queste bambole come souvenir per i visitatori delle onsen. Inizialmente, regalare o acquistare per sé delle kokeshi, aveva un significato spirituale: per la loro perfezione formale esse rappresentavano, infatti, il desiderio di avere un figlio sano. Un’altra funzione poteva essere quella di servire da oggetto per i massaggi, grazie alla mancanza di articolazioni e alla loro forma rotondeggiante. Generalmente, le kokeshi sono fabbricate con legno stagionato per diversi mesi; esso può essere di ciliegio o di corniolo (ミズキ mizuki che significa letteralmente “legno d’acqua”, forse perché utilizzate come amuleto contro gli incendi).
La loro lavorazione si presenta abbastanza semplice anche se particolarmente lunga: la bambola viene prima tagliata in due blocchi (testa e corpo), in seguito viene tornita, lucidata e assemblata mediante una corda o una specie di elastico; successivamente l’artigiano dipinge a mano il viso, i capelli e il kimono. I motivi floreali dei kimono permettono di riconoscere l’esatta provenienza di queste bambole, anche se la regione che ne produce di più resta sempre il Tohoku.
E’ possibile distinguere due tipi di kokeshi: quelle tradizionali (伝 統 こ け し, dento-kokeshi), classificate in 11 tipi in base alla zona di provenienza; e quelle creative (新型こけし, shingata-kokeshi), realizzate a partire dalla seconda metà del ‘900, di forma e ispirazione artisticamente più sofisticata.
E’ possibile distinguere due tipi di kokeshi: quelle tradizionali (伝 統 こ け し, dento-kokeshi), classificate in 11 tipi in base alla zona di provenienza; e quelle creative (新型こけし, shingata-kokeshi), realizzate a partire dalla seconda metà del ‘900, di forma e ispirazione artisticamente più sofisticata.
Oggi le kokeshi sono largamente diffuse non solo in Giappone ma anche in Occidente, tanto che la loro produzione è diventata in alcuni casi industriale. Questo ha necessariamente inciso sulla qualità dei materiali (quasi sempre plastica o resine) e sulla loro funzione, che si presenta come meramente decorativa. Le moderne kokeshi hanno colori sgargianti e un design ispirato prevalentemente ai manga; gli abiti riproducono le mode del momento ed influenzano perfino le industrie cosmetiche, che propongono trucchi che rimandano a queste singolari bambole.
Tuttavia, per quanto la loro commercializzazione le abbia rese meno caratterizzanti, le kokeshi restano un patrimonio indiscutibile della tradizione del Sol Levante e conservano intatto il loro fascino antico e misterioso.