Tecniche Bonsai I & II
Il patrimonio didattico, tecnico ed artistico di John Naka, uno dei più grandi Maestri del Bonsai contemporaneo
è racchiuso in due volumi che definisco senza alcun dubbio - “la Bibbia del bonsai”. I volumi “Bonsai Techniques I, II” furono pubblicati nel 1973 per iniziativa del Bonsai Institute of California di Los Angeles
Seguirono poi innumerevoli ristampe in inglese. L’opera è stata poi tradotta in tedesco ed italiano ad opera del Bonsai Centrum Heidelberg. Innanzitutto credo che nessun bonsaista che si definisca tale possa omettere nella propria biblioteca la presenza e la lettura dei due volumi dell’Oyakata. Superfluo sottolineare la completezza delle informazione e la ricchezza dei dettagli di tecnica che Naka, con la sua proverbiale umiltà, mette a disposizione di tutti. Chi lo ha conosciuto personalmente e frequentato riferisce di un entusiasmo e di una ingenuità quasi infantile che lo accompagnò per tutta la sua lunga vita.
Le oltre settecento pagine che compongono i due tomi sono ricchi di 1500 disegni del Maestro, estremamente esplicativi che conducono il lettore, via via, dai primi passi fino alle soluzioni più avanzate e complesse. E’ un cammino che viene compiuto con la dovizia e l’esperienza di un Maestro che ha affinato una didattica estremamente efficace. Si può essere bravissimi bonsaisti estremamente esperti e pessimi insegnanti.
Sono due strade completamente diverse: Naka era ai vertici di tutto..
Le oltre settecento pagine che compongono i due tomi sono ricchi di 1500 disegni del Maestro, estremamente esplicativi che conducono il lettore, via via, dai primi passi fino alle soluzioni più avanzate e complesse. E’ un cammino che viene compiuto con la dovizia e l’esperienza di un Maestro che ha affinato una didattica estremamente efficace. Si può essere bravissimi bonsaisti estremamente esperti e pessimi insegnanti.
Sono due strade completamente diverse: Naka era ai vertici di tutto..
John Yoshio Naka nasce il 16 agosto 1914 a Ft. Lupton, nel Colorado. All’età di 8 anni torna con i genitori in Giappone ed inizia la sua conoscenza del bonsai. Vi rimane fino all’età di 21 anni e nel 1935 ritorna nel Colorado.
Nel 1946 si trasferisce a Los Angeles con la famiglia e fino al 1946 si occupa di arredamento dei giardini. La prima mostra di bonsai a Pasadena, California, risale al 1950. Nello stesso anno fonda il Club Bonsai Sud California, divenuto poi Bonsai Institute of California di cui fu sempre Presidente. La sua attività didattica inizia nel 1957 con seminari, lezioni e dimostrazioni che lo hanno visto protagonista in tutte le parti del mondo fino agli ultimi anni della propria vita.
E’ stato in Italia varie volte per una serie di lezioni, turista attento e scrupoloso che ha mostrato estremo interesse per il nostro patrimonio artistico... ma anche per quello gastronomico!
Uomo di estremo spirito, con un sense of humor tutto orientale che ha generato parecchi aneddoti fra quanti lo hanno seguito. Non ho titoli e meriti per giudicare questo grande Maestro dal punto di vista artistico; egli ha contribuito enormemente alla conoscenza ed alla diffusione del bonsai anche in Italia, di quel Bonsai che nel dopoguerra si è guadagnato un successo straordinario.
Posso solo raccomandare alle nuove leve di leggere attentamente questi due tomi che sono alla base di tutto il bonsai. Non si può pretendere di tagliare chissà quali traguardi se non si inizia da quello che il Maestro raccomanda e scrive. “Tecniche Bonsai” va portato sempre sottobraccio, letto e riletto, consultato. Solo così si può sperare di arrivare a risultati “strabilianti”... ma a noi forse non interessa stupire il prossimo, come non interessava anche al Maestro.
Il Maestro conclude il suo lavoro scrivendo che “lo studio del bonsai sembra non finire mai. Più si avanza, più l’obiettivo appare lontano. La gemma di oggi che domani si trasformerà in ramo, sembra voler suggerire di continuare a imparare, con impegno, tutto ciò che la natura ha da offrirci.
E’ come cercare la base di un arcobaleno, appagamento e svago consistono nella ricerca stessa.“. Poche parole che a mio avviso hanno il valore di un testamento spirituale. Cerchiamo di non dimenticarle fino a quando faremo bonsai, con il gusto, la modestia, l’entusiasmo che quest’arte pretende.
Nel 1946 si trasferisce a Los Angeles con la famiglia e fino al 1946 si occupa di arredamento dei giardini. La prima mostra di bonsai a Pasadena, California, risale al 1950. Nello stesso anno fonda il Club Bonsai Sud California, divenuto poi Bonsai Institute of California di cui fu sempre Presidente. La sua attività didattica inizia nel 1957 con seminari, lezioni e dimostrazioni che lo hanno visto protagonista in tutte le parti del mondo fino agli ultimi anni della propria vita.
E’ stato in Italia varie volte per una serie di lezioni, turista attento e scrupoloso che ha mostrato estremo interesse per il nostro patrimonio artistico... ma anche per quello gastronomico!
Uomo di estremo spirito, con un sense of humor tutto orientale che ha generato parecchi aneddoti fra quanti lo hanno seguito. Non ho titoli e meriti per giudicare questo grande Maestro dal punto di vista artistico; egli ha contribuito enormemente alla conoscenza ed alla diffusione del bonsai anche in Italia, di quel Bonsai che nel dopoguerra si è guadagnato un successo straordinario.
Posso solo raccomandare alle nuove leve di leggere attentamente questi due tomi che sono alla base di tutto il bonsai. Non si può pretendere di tagliare chissà quali traguardi se non si inizia da quello che il Maestro raccomanda e scrive. “Tecniche Bonsai” va portato sempre sottobraccio, letto e riletto, consultato. Solo così si può sperare di arrivare a risultati “strabilianti”... ma a noi forse non interessa stupire il prossimo, come non interessava anche al Maestro.
Il Maestro conclude il suo lavoro scrivendo che “lo studio del bonsai sembra non finire mai. Più si avanza, più l’obiettivo appare lontano. La gemma di oggi che domani si trasformerà in ramo, sembra voler suggerire di continuare a imparare, con impegno, tutto ciò che la natura ha da offrirci.
E’ come cercare la base di un arcobaleno, appagamento e svago consistono nella ricerca stessa.“. Poche parole che a mio avviso hanno il valore di un testamento spirituale. Cerchiamo di non dimenticarle fino a quando faremo bonsai, con il gusto, la modestia, l’entusiasmo che quest’arte pretende.